LA PIZZA NAPOLETANA
La pizza napoletana è uno dei simboli della cucina italiana e ha una storia ricca e affascinante, che si intreccia con la cultura e la tradizione popolare di Napoli. Ecco un riepilogo della sua evoluzione:
LE ORIGINI ANTICHE DELLA PIZZA NAPOLETANA
- Predecessori della pizza: ‘idea di un disco di pane condito ha radici antiche. Già in epoca greca e romana esistevano preparazioni simili, come il “placenta” romano, un impasto farcito con ingredienti vari. Tuttavia, queste erano lontane dalla pizza moderna.
- Il pane piatto: a Napoli, sin dal Medioevo, era comune consumare impasti di pane semplici, conditi con ingredienti locali.
- Il pomodoro arriva dall’America: introdotto in Europa nel XVI secolo, inizialmente il pomodoro era visto con sospetto. Solo nel XVII secolo cominciò a essere usato nella cucina napoletana.
- L’incontro perfetto: l’abbinamento del pomodoro con il pane diede vita a una nuova pietanza. Questo segna l’inizio della pizza come la conosciamo oggi.
LA NASCITA DELLA PIZZA MODERNA – XVIII-XIX secolo
- La pizza nei quartieri popolari: nel XVIII secolo, la pizza si diffonde tra le classi popolari di Napoli. Era economica, gustosa e facilmente accessibile, venduta dai “pizzaioli” per strada o nelle prime pizzerie.
- Varianti celebri: già in questo periodo si sviluppano diverse varianti, tra cui la pizza marinara (pomodoro, aglio, origano e olio) e la pizza Margherita, che sarebbe diventata la più famosa.
LA LEGGENDA DELLA PIZZA MARGHERITA – 1889
L’omaggio alla Regina: la leggenda narra che nel 1889 il pizzaiolo napoletano Raffaele Esposito, per onorare la visita della Regina Margherita di Savoia, creò una pizza con i colori della bandiera italiana: rosso (pomodoro), bianco (mozzarella) e verde (basilico). La Regina apprezzò tanto la pizza che le fu dedicata.
Una tradizione codificata: anche se questa storia ha elementi mitici, contribuisce a consolidare la fama della pizza napoletana.
LA PIZZA NEL XX SECOLO
Espansione globale: con l’emigrazione italiana, la pizza napoletana raggiunge il mondo intero. Gli emigranti portano con sé la tradizione, adattandola spesso ai gusti locali.
Tutela e riconoscimento: nel 1984 nasce l’Associazione Verace Pizza Napoletana (AVPN), che stabilisce regole precise per la preparazione della pizza napoletana tradizionale. Nel 2017, l’arte del pizzaiolo napoletano viene riconosciuta come Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO.
CARATTERISTICHE DELLA PIZZA NAPOLETANA
La pizza napoletana si distingue per:
Impasto morbido ed elastico: preparato con farina, acqua, sale e lievito, e lasciato lievitare per molte ore.
Cottura rapida: in forno a legna a temperature molto elevate (circa 485°C), che le conferisce bordi gonfi e leggermente bruciacchiati.
Ingredienti freschi e semplici: pomodoro San Marzano, mozzarella di bufala campana o fior di latte, olio extravergine d’oliva e basilico.
OGGI
La pizza napoletana è diventata un’icona globale, celebrata sia come street food sia come piatto gourmet, mantenendo le sue radici profonde nella cultura e nella tradizione di Napoli.
LA STORIA DELLA BIRRA
La birra è una delle bevande più antiche e consumate al mondo, con una storia che risale a migliaia di anni fa. La sua origine può essere rintracciata alla Mesopotamia, intorno al 7.000-6.000 a.C., dove veniva prodotta come risultato della fermentazione dei cereali. Le prime testimonianze scritte sulla birra risalgono ai Sumeri, che avevano persino una dea della birra chiamata Ninkasi.
LA BIRRA NELL’ANTICHITA’
Sumeri: i Sumeri avevano una vera e propria cultura della birra, con diverse ricette tramandate su tavolette d’argilla. La birra era considerata un alimento di base e parte integrante della dieta quotidiana.
Egiziani: anche gli antichi Egizi producevano birra e la consideravano un dono degli dèi. La birra era essenziale per l’alimentazione dei lavoratori che costruivano le piramidi.
Greci: sebbene il vino fosse la bevanda predominante, i Greci conoscevano la birra e la chiamavano “zythos”, un termine preso in prestito dagli Egizi.
Romani: come i Greci, anche i Romani preferivano il vino. Tuttavia, la birra era consumata nelle regioni settentrionali dell’Impero, dove il clima era meno adatto alla coltivazione della vite.
LA BIRRA NEL MEDIOEVO
Nel Medioevo, la produzione della birra si trasferì nei monasteri europei, dove i monaci perfezionarono le tecniche di produzione. In questo periodo, il luppolo iniziò a essere utilizzato per aromatizzare e conservare la birra, migliorandone il gusto e la durata.
LA BIRRA NELL’ETA’ MODERNA E CONTEMPORANEA
Con l’avvento della Rivoluzione Industriale, la produzione della birra divenne più meccanizzata e diffusa. La scoperta della pastorizzazione da parte di Louis Pasteur nel XIX secolo contribuì a migliorare la sicurezza e la qualità della birra.
LA DIVULGAZIONE DELLA BIRRA NEL MONDO
La birra si è diffusa in tutto il mondo, adattandosi alle diverse culture e gusti locali. Oggi, esistono migliaia di tipi di birra, dalle Lager (a bassa fermentazione) alle Ale (ad alta fermentazione), passando per le birre artigianali.
LA BIRRA IN EUROPA
Germania: famosa per le sue Lager e per l’Oktoberfest, uno dei festival della birra più grandi al mondo.
Belgio: conosciuta per le sue birre trappiste e le Ale complesse e saporite.
Regno Unito: celebre per le sue Ale, in particolare le Pale Ale e le Stout.
LA BIRRA NELLE AMERICHE
Stati Uniti: la rivoluzione delle birre artigianali ha portato a una grande varietà di stili innovativi e creativi.
Messico: rinomata per le sue Lager leggere e i marchi famosi a livello internazionale.
LA BIRRA IN ASIA
Cina: attualmente il più grande consumatore di birra al mondo, con una crescente produzione locale.
Giappone: conosciuto per le birre Lager leggere e le innovazioni nel settore delle birre artigianali.
LA BIRRA IN AFRICA E OCEANIA
Sudafrica: la birra è una bevanda popolare, con una crescente industria di birre artigianali.
Australia: famosa per le sue Lager e per una fiorente scena di birre artigianali.
La birra continua a essere una bevanda sociale apprezzata in tutto il mondo, simbolo di convivialità e tradizione in molte culture diverse.